Quando l’acqua scorre negli interstizi e nelle fenditure del sottosuolo provoca correnti energetiche per l’attrito che nasce sulle pareti geologiche, energie che sono vere e proprie correnti che provocano variazioni al campo radiante superficiale, con variazioni fisiche misurabili e che possono quindi dipendere da fenomeni che si sviluppano a centinaia di metri di profondità.

corsi_acqua_sottLe correnti energetiche create dalle acque sotterranee sono dette “correnti ioniche” e sono dovute al movimento delle cariche ioniche dell’acqua; questa corrente genera un campo magnetico che agisce nell’ambiente circostante come interferenza capace di modificare l’ambiente naturale. Sono solo rocce calcaree a non creare interferenze radianti dovute allo scorrimento delle acque sotterranee, in quanto le radiazioni vengono assorbite dalla roccia stessa.

Poichè gli organismi viventi hanno scarsa adattabilità alle variazioni dei campi radianti è evidente che simili condizioni creano perturbazioni anche alla salute. Si può dunque ipotizzare (secondo gli studi di K. E. Lotz) che un organismo vivente in sosta sopra ad un corso d’acqua sotterraneo subisca un costante livello di “eccitazione” energetica, che alla lunga può creare un vero e proprio status di stress negativo.

Gli studi confermano come sopra a scorrimenti d’acqua importanti aumenti notevolmente l’irraggiamento in alta frequenza, un fenomeno naturale che viene notevolmente amplificato.

Emergono alcuni dati sperimentali: l’intensità della relazione riscontrabile in superficie dipende dalla portata del flusso d’acqua e dalla sua velocità, fatto che conferma quindi la creazione di un campo “ionico” per frizione. Risulta quindi anche ovvio come il fenomeno non sia costante ma sia invece proporzionale alla quantità d’acqua nel sottosuolo, conseguente a piogge, scioglimento di neve in zone alpine e subalpine, momento del calendario lunare, ecc.

Il rilevamento può essere fatto com metodi “radioestesici”, basandosi quindi sull’esperienza dell’operatore; è comunque possibile verificare quanto rilevato con strumentazione scientifica sufficientemente sensibile, per una corretta lettura nel campo delle microonde. Una valutazione “empirica” può anche essere fatta utilizzando come oggetto d’indagine l’organismo stesso, valutando quindi gli effetti negativi sulla persona.

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